lunedì 21 giugno 2010
Il violinista del quarto piano
Che fosse il terzo o quarto piano, dipendeva da dove si lo si considerasse: ma anche quella volta non era facile partire da dati oggettivi.. il considerato piano terra era in realtà raggiungibile da un pò di scalini, mentre il piano interrato si trovava quindi a metà.. Mai che per una volta le cose potessero essere facili per il violinista.. mai...
Dove era solito suonare prima, tutto era su un piano soltanto, o meglio, l'altra superficie veniva considerata soltanto per transitare o per deporre oggetti che il più delle volte non erano più utizzati. Fino al giorno in cui il Violinista decise di allestire una piccola area riservata all'accordatura degli strumenti: il suo sogno era quello di poter accordare gli strumenti degli altri e rimetterli in perfetto uso, era una cosa che gli piaceva fare, non perchè si sentiva dare importanza, ma perchè era contento di poter dare lui qualcosa agli altri.
Di quei tempi passati il Violinista portava con se ricordi di varie sinfonie, che però purtroppo si erano mischiate a brutte influenze derivanti da un incombente e silente nemico invisibile, chiamato Ragione del Tempo. Ragione del Tempo era da tutti temuto, ed alcuni discorrevano sul fatto che si dovesse chiamare " La Ragione " mentre in realtà si faceva chiamare Ragione senza identificazione alcuna. Il Violinista componeva in completa libertà fino al momento in cui conobbe Ragione, che lo portò ad origliare sinfonie alquanto irregolari, e facendo capire al Violinista che quello di cui mai si era domandato, in verità lo stava condizionando fin dal primo giorno.
E se Ragione non fosse stato un nemico reale? Ma semplicemente una evidenza di fatti ? Ma semplicemente un garbuglio tortuoso , una matassa di origami che anche se sciolti uno ad uno non eran mai ben chiari ?
Il Violinista scriveva musiche ma mai volle che qualcuno le ascoltasse, o meglio, componeva ma poi sul più bello, chiudeva : risultando così alquanto indecifrabile e forse poco apprezzabile per chi lo stesse ad ascoltare.
E come dimenticare quel giorno, in cui in un locale della città nella quale un Sommo non nacque ma operò a lungo, con un buffo copricato azzurro lui incrociò quegli occhi la prima volta. Non ci capì molto subito, anzi per niente. Era troppo abituato alla solitudine delle sue sinfonie per poter pensare che queli occhi splendidi potessero realmente capire le pagine della sua musica migliore, quella tenuta nascosta il più delle volte. Era stato Ragione del Tempo a dire al Violinista di scrivere quelle musiche, facendogli ben presente però che non avrebbe potuto suonare ad un pubblico vasto, non avrebbe avuto senso.. Ragione disse al Violinista di esser cauto, ma di imparare per bene tutte le note...
Purtroppo il Violinista, non riuscì a capire in breve tempo di quanto quegli occhi potessero essere una sola cosa con lui, che era forse giunto il momento di suonare quelle musiche... ed il tempo passava... ed anche Ragione del Tempo, ebbene si, anche lui invecchiava, rimanendo sempre racchiuso tra le mura ed i giardini della dimora dove il Violinista era cresciuto..
Il Violinista cercò di fuggire, cercò di andare suonare lontano.. ma una notte di luglio di un anno nel quale l'ultima cifra è quattro volte quella d'inizo e le due centrali sono uguali e sono due zero, il Violinista domandò a chi voleva fosse la sua Orchestra di unirsi a lui... ma Orchestra era rimasta forse troppo delusa dal fatto che Violinista non le avesse spiegato le sue musiche, mai rispose..
E passarono i mesi, e le stagioni e si rividero quasi per caso, dopo parole di disprezzo ed offese di ogni genere... ma Orchestra aveva trovato un qualcuno che poteva suonare al posto di Violinista, non allo stesso modo e questo anche Lei lo sapeva, ma che poteva essere... alla fine Violinista mai Le aveva detto cosa realmente aveva dentro.
Ragione del Tempo morì in una data di scoperta di nuovi continenti, o meglio del nuovo continente, data nella quale però si festeggia anche un ben più lieto evento. Orchestra e Violinista eran lontani, allontanati di nuovo da discorsi che sembravano non poter esser concigliati.. Orchestra non è che sbagliasse ma di sicuro il legame trovato non poteva in pochi istanti cancellare paure...
Il Violinista incominciò a comporre e comporre, soltanto sulla verità, sul ricordo di cosa Ragione del Tempo gli aveva tanto duramente insegnato, cose che ora che si trovava solo in quella città, si rivelavano giorno dopo giorno più vere.
Sulla discografia del Violinista gli archivi portano chiara certificazione e dimostrano, ma lui sempre cerca di parlare con Orchestra, con chi a volte si duetta in maniera incredibile, con chi pochi giorni prima soltanto si erano riaperte possibilità che sembravano perse.. ma ora cosa sarebbe successo al Violinista?
Componeva sogni dal quarto piano, sperando le sue parole potessero giungere anche non così lontano, e che prendendola per mano, potessero comporre una sinfonia dolce suonata piano piano...
Curioso fu poi il progetto che finalmente riuscì a proporre : quello di spostarsi in una nuova città nella quale comporre e creare, nella quale c'erano tutte le premesse per poter dare il meglio di loro stessi, liberi da pesi che mai nessuno dei due si erano scelti... liberi da tutto quello che aveva impedito loro, di scrivere una delle opere più rilevanti della storia della musica.
Ora stava ad Orchestra trovare lo spartito giusto ed incominciare l'avventura insieme, della quale sarò lieto di narrarvi gli sviluppi...
Un violinista del Quarto Piano
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