venerdì 27 febbraio 2009

Just a place, just a town, just a story



Ripercorro spesso, o meglio ero solito spesso ripercorrere la stessa strada, le stesse strade, calpestando con non curanza superfici di ogni genere. Ci sono anni in cui nulla sembra importare davvero, ma non per chiusura o ribellione, ma perchè non si è ancora maturato uno spirito interno, quello della ricerca e dell'importanza di capire.

E' forse per quello che si tende a chiamare una parte della vita, l'età della innocenza. Dove innocenza non deve essere inteso come un moralistico termine, ma soltando ad indicare quel vivere tra le nuvole che tutti rimpiangiamo. Qualsiasi attività si svolga in esso, è splendida, facile e senza conseguenza.

Tutto il contrario insomma dell'età della ragione, nella quale le conseguenze spaventano ancor più dei fatti stessi, in cui le scelte ti fanno tremare le ginocchia, ed ogni botta la senti davvero.



Riguardo, ripercorro, corro contro il tempo, cercando da mille scorci visti forse troppe volte delle risposte, e vi ritrovo un silenzio incredibile. Ma in verità il silenzio è in me, è passato il tempo in cui sono gli altri a darci le cose che contano, vogliamo essere noi stessi a conquistarle ora. A volte anche insieme ad altre persone, quelle che ci stiamo scegliendo come compagni in questa avventura.

E finche rimango sospeso insieme a queste considerazioni, automobili, autobus e biciclette insieme ai pedoni, continuano a percorrere non curanti quegli spazi, diventati per me e per tutti i cercatori, importantissime biblioteche di ricerca.

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