domenica 13 gennaio 2013

Il ritorno a me



Fuggire alla quotidianità ed alle costrizioni dettate da terzi, penso sia sempre stato un valore ineccepibile nella esistenza di un imperfetto ed impreciso la cui somma dei numeri componenti la sua età era tornata dopo nove anni a fare di nuovo 3.
Se l'imperfezione e l'imprecisione per lungo tempo avevano destato in lui una preoccupazione, un timore, un qualcosa da correggere assolutamente e da combattere, ora l'accettazione di esse ne creava a maggior ragione una figura più dinamica, più veloce e per certi versi più forte.
Sulla dinamicità e velocità ne potremmo a lungo parlare, sulla forza forse è più corretto dubitare: forza di scegliere, di essere e di testimoniare, forza di non seguire le vie più facili (anche se anche per questo aspetto la nostra amica imprecisione ci fa compagnia), forza di capire chi davvero sia la figura che se tradotta in numeri, darà ancora una somma pari a 3 per ancora 10 giorni.

10= 1+0=  1                    20= 2+0= 2                  30= 3+0= 3          
11= 1+1=  2                    21= 2+1= 3                  31= 3+1= 4          
12= 1+2=  3                    22= 2+2= 4                  32= 3+2= 5           
13= 1+3=  4                    23= 2+3= 5                  33= 3+3= 6           
14= 1+4=  5                    24= 2+4= 6                  34= 3+4= 7           
15= 1+5=  6                    25= 2+5= 7                  35= 3+5= 8           
16= 1+6=  7                    26= 2+6= 8                  36= 3+6= 9          
17= 1+7=  8                    27= 2+7= 9                  37= 3+7= 10      
18= 1+8=  9                    28= 2+8= 10                38= 3+8= 11         
19= 1+9=  10                  29= 2+9= 11                39= 3+9= 12         

E potremmo continuare a costruire la nostra tabella dei numeri, o delle età, o delle segnature, o dei granelli di sabbia, o dei giorni passati, o degli anni trascorsi. O di quanto crediamo in qualcosa.

La forza di fuggire alla quotidianità ed alle costrizioni imposte e dettate da terzi, rappresenta forse l'unica risposta e l'unica soluzione alla lotta. Una lotta contro l'imprecisione appunto, una lotta contro l'imperfezione, una lotta da affrontare armati solo della non consapevolezza di se, della visione di qualcosa di unico ma non descrivibile, della percezione di un futuro diverso, migliore o peggiore che sarà però delineato soltanto da una quotidianità che ci si aspetta essere straordinaria.
Non mi è mai piaciuta la lentezza della routine, amo la straordinarietà ed il rendere diversa ed unica ogni giornata: quanto a lungo invece ho lasciato scorrere inutilmente a volte il tempo, dimenticando quel monito che quel verde coccodrillo era solito ricordare.. e non solo al celebre capitano, ma a tutti noi.
Non ho più desiderio, alla soglia del numero 4, di rincorrere ancora una volta qualcosa che non mi rappresenti, ho la voglia invece di tornare ad essere uno capace di creare e vivere, migliorando il suo giorno e quello di chi insieme a me ha intrapreso questo viaggio.
Il viaggio inevitabilmente vedrà la nostra barca tornare in porto un giorno, non si sa ne dove ne quale, ne quando sarà il momento di attraccare: alcune barche sembrano destinate per il gioco dei numeri ad arrivare prima di noi, altre dopo. Sembrano appunto, nessuna regola le vincola.
Voglio soltanto, come se fosse riduttivo, ritornare a costruire luoghi magici, storie ed avventure ogni giorno diverse, incontrare persone quasi da racconti fiabeschi. Voglio non permanere ancora nel mondo della consuetudine, e trovare ancora una volta se possibile quella magia anche se avrò della routine.
Perchè volenti o nolenti, tutto è routine: e temiamo che non sia così.
Se nel 2012, quella profezia o presunta tale si fosse avverata, ecco sicuramente quel avvenimento avrebbe interrotto la routine. Non credo a molti sarebbe piaciuto, a me no di sicuro. 
Alcune cose cambiano, altre cambieranno per sempre, l'unico conforto è quello di poterle vivere al nostro meglio, di cercare di far il massimo ed oltre per non dover aver rimpianti, quello anche di combattere la battaglia più difficile per poter navigare accompagnati dal vento più indicato per seguire la nostra rotta. Se una cosa mi ha insegnato il mare, è che contro-corrente e contro vento, tutto è più difficile e faticoso: e perchè complicarsi ancora un cammino già così insidioso?
Tra le mille paure, le paure storiche, le insicurezze e le incertezze, la sola grande voglia e desiderio di poter tornare a sognare, e creare per chi abbia accanto uno scenario se possibile migliore di una realtà a volte troppo crudele o forse meglio dire reale.
E di farlo con chi davvero, sia pronto a salpare e di vivere un qualcosa di unicamente straordinario.

L'immaginazione è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell'uomo, tanto più l'uomo sarà felice.
Giacomo LeopardiZibaldone, 1817/32 (postumo 1898/1900)






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