Non lo so bene, non lo capisco. Non lo capirò mai fino in fondo il motivo di tutte queste cose, ma sopratutto non capirò mai bene le regole che le persone nei silenzi si sono create. Non capirò mai davvero perchè ci si lamenti di cosa succede alle nostre tradizioni, quando alla fine siamo i primi ad accantonarle, a screditarle, a volerle dimenticare. Negare il posto da cui vieni, le cose che ti hanno fatto diventare quello che sei, è come suicidarsi: non togliersi la vita, ma togliersi la parte che ci ha reso vivi. Sopratutto nei casi in cui, il nostro passato non sia stato colmo di episodi negativi, ed anche ci siano stati bisognerebbe ringraziare chi con i suoi gesti si è fatto scudo, divenendo bersaglio in prima persona. Non credo ti costasse poi molto fermarti un pò di più quel giorno, dimostrare un minimo di interesse.. ma la cosa che davvero ha provocato più dispiacere è stato quello negare la tua radice.. una tradizione a cui sai bene quanto ci si tenga. Il non capire, legato poi ai risultati di ogni gesto, mi ha fatto decidere di passare il momento del cambiamento data, dove da anni ed anni quel che mi resta del mio passato respira, regalando a chi ha sempre difeso la bandiera del castello, un sorriso.
Ho sentito la gioia nelle tue parole e nell'intonazione della tua voce per quell'acquisto che ci lega ancora, per quelle voglie e quei sogni che reprimi in ogni tuo attimo... questo fine alla fine dello scorso anno. Da allora, più giunto niente... Ma forse proprio perchè era lo scorso anno... e forse perchè molti cancellano le cose girando quel foglio che rappresenta un mese, ma che per me rappresenta la sintesi di una esistenza.
Ci sono dei periodi il cui viaggiare dentro se stessi ha la prevalenza sul comunicarlo all'esterno, e credo che io stia passando proprio uno di questi momenti: infatti non credo sia facile capire dove mi trovi, almeno non come quando l'aggiornamento di queste pagine era più costante. Ed infatti mi dispiaceva un pò, ma era anche giusto allontanarsi un pò, dopo aver tanto aver cercato nel digitare la sensazione dell'imprimere inchiostro sulla carta.
Questa scorsa estate è stata sicuramente più musicale di quella 2009, in cui ogni risveglio era ritmato da un segnale lontano, ma i stato troppo chiaro, culminato con un viaggio nel mezzo di Agosto senza un fine preciso. O meglio, io lo avevo ci credevo, e davo ai colori le sfumature più ricercate.
Ora tutto permane in un vortice di visioni e sensazioni, nel quale un conflitto forte permane, ma non è quello contro un oggetto in particolare, è quello per rivendicare una unità di intenti ed un equilibrio che ormai, grazie anche al massimo sistema, viene troppe volte dimenticato.
Non lo so nemmeno io cosa ho perso, se ho perso qualcosa o se davvero mai c'è stato qualcosa da perdere.
So solo che io pensavo Tu ci fossi, che non fossi solo la maschera che alla fine si è rivelata... Dovresti mandarmi dei ringraziamenti per quello che ho fatto per te, per quello che mi son tolto per te, perchè a differenza tua io ci ho provato davvero.
Non tornavo come se nulla fosse a dire bugie. Non mi comportavo in certi modi, non sparivo, non creavo altri vuoti. Dovevi pensarci ben prima.
Delusione comunque ma era tempo che tutto era così, solo che continuavi a non ammetterlo. La cosa che spiace è che mai hai davvero dato occasione. Ma mi spiace davvero ? Se sei la persona che credevo si, se sei quella che si è rivelata, no.
Che fosse il terzo o quarto piano, dipendeva da dove si lo si considerasse: ma anche quella volta non era facile partire da dati oggettivi.. il considerato piano terra era in realtà raggiungibile da un pò di scalini, mentre il piano interrato si trovava quindi a metà.. Mai che per una volta le cose potessero essere facili per il violinista.. mai...
Dove era solito suonare prima, tutto era su un piano soltanto, o meglio, l'altra superficie veniva considerata soltanto per transitare o per deporre oggetti che il più delle volte non erano più utizzati. Fino al giorno in cui il Violinista decise di allestire una piccola area riservata all'accordatura degli strumenti: il suo sogno era quello di poter accordare gli strumenti degli altri e rimetterli in perfetto uso, era una cosa che gli piaceva fare, non perchè si sentiva dare importanza, ma perchè era contento di poter dare lui qualcosa agli altri.
Di quei tempi passati il Violinista portava con se ricordi di varie sinfonie, che però purtroppo si erano mischiate a brutte influenze derivanti da un incombente e silente nemico invisibile, chiamato Ragione del Tempo. Ragione del Tempo era da tutti temuto, ed alcuni discorrevano sul fatto che si dovesse chiamare " La Ragione " mentre in realtà si faceva chiamare Ragione senza identificazione alcuna. Il Violinista componeva in completa libertà fino al momento in cui conobbe Ragione, che lo portò ad origliare sinfonie alquanto irregolari, e facendo capire al Violinista che quello di cui mai si era domandato, in verità lo stava condizionando fin dal primo giorno.
E se Ragione non fosse stato un nemico reale? Ma semplicemente una evidenza di fatti ? Ma semplicemente un garbuglio tortuoso , una matassa di origami che anche se sciolti uno ad uno non eran mai ben chiari ?
Il Violinista scriveva musiche ma mai volle che qualcuno le ascoltasse, o meglio, componeva ma poi sul più bello, chiudeva : risultando così alquanto indecifrabile e forse poco apprezzabile per chi lo stesse ad ascoltare.
E come dimenticare quel giorno, in cui in un locale della città nella quale un Sommo non nacque ma operò a lungo, con un buffo copricato azzurro lui incrociò quegli occhi la prima volta. Non ci capì molto subito, anzi per niente. Era troppo abituato alla solitudine delle sue sinfonie per poter pensare che queli occhi splendidi potessero realmente capire le pagine della sua musica migliore, quella tenuta nascosta il più delle volte. Era stato Ragione del Tempo a dire al Violinista di scrivere quelle musiche, facendogli ben presente però che non avrebbe potuto suonare ad un pubblico vasto, non avrebbe avuto senso.. Ragione disse al Violinista di esser cauto, ma di imparare per bene tutte le note...
Purtroppo il Violinista, non riuscì a capire in breve tempo di quanto quegli occhi potessero essere una sola cosa con lui, che era forse giunto il momento di suonare quelle musiche... ed il tempo passava... ed anche Ragione del Tempo, ebbene si, anche lui invecchiava, rimanendo sempre racchiuso tra le mura ed i giardini della dimora dove il Violinista era cresciuto..
Il Violinista cercò di fuggire, cercò di andare suonare lontano.. ma una notte di luglio di un anno nel quale l'ultima cifra è quattro volte quella d'inizo e le due centrali sono uguali e sono due zero, il Violinista domandò a chi voleva fosse la sua Orchestra di unirsi a lui... ma Orchestra era rimasta forse troppo delusa dal fatto che Violinista non le avesse spiegato le sue musiche, mai rispose..
E passarono i mesi, e le stagioni e si rividero quasi per caso, dopo parole di disprezzo ed offese di ogni genere... ma Orchestra aveva trovato un qualcuno che poteva suonare al posto di Violinista, non allo stesso modo e questo anche Lei lo sapeva, ma che poteva essere... alla fine Violinista mai Le aveva detto cosa realmente aveva dentro.
Ragione del Tempo morì in una data di scoperta di nuovi continenti, o meglio del nuovo continente, data nella quale però si festeggia anche un ben più lieto evento. Orchestra e Violinista eran lontani, allontanati di nuovo da discorsi che sembravano non poter esser concigliati.. Orchestra non è che sbagliasse ma di sicuro il legame trovato non poteva in pochi istanti cancellare paure...
Il Violinista incominciò a comporre e comporre, soltanto sulla verità, sul ricordo di cosa Ragione del Tempo gli aveva tanto duramente insegnato, cose che ora che si trovava solo in quella città, si rivelavano giorno dopo giorno più vere.
Sulla discografia del Violinista gli archivi portano chiara certificazione e dimostrano, ma lui sempre cerca di parlare con Orchestra, con chi a volte si duetta in maniera incredibile, con chi pochi giorni prima soltanto si erano riaperte possibilità che sembravano perse.. ma ora cosa sarebbe successo al Violinista?
Componeva sogni dal quarto piano, sperando le sue parole potessero giungere anche non così lontano, e che prendendola per mano, potessero comporre una sinfonia dolce suonata piano piano...
Curioso fu poi il progetto che finalmente riuscì a proporre : quello di spostarsi in una nuova città nella quale comporre e creare, nella quale c'erano tutte le premesse per poter dare il meglio di loro stessi, liberi da pesi che mai nessuno dei due si erano scelti... liberi da tutto quello che aveva impedito loro, di scrivere una delle opere più rilevanti della storia della musica.
Ora stava ad Orchestra trovare lo spartito giusto ed incominciare l'avventura insieme, della quale sarò lieto di narrarvi gli sviluppi...